Articolo di Elena Guidetti: Maria Cristina Baracchi la pittrice dell'anima
Il mondo della Dea Bendata: è la dea della fortuna. Maria Cristina Baracchi la rappresenta come una donna sensuale, immersa nel mare, un ambiente silenzioso dove può nascondersi e rigenerarsi. Ha il volto coperto da questo impalpabile e delicato velo ed è accompagnata dagli inseparabili pesciolini, che ricordano molto i pesci pulitori delle balene. Sono fedeli compagni, riservati e allegri allo stesso tempo, che non la distraggono dalla sua ricerca di energia, anzi le sono di aiuto. Di questa linea sarà a breve completato “Troppo contesa”, la prima dea fortuna dagli occhi aperti, un po’ tristi, indagatori, che intendono chiedere “Perché non mi date affetto sincero? Perché non mi ringraziate mai?”
Sinergie: è cronologicamente la ricerca più recente, da cui nasce “Ayurveda”. Rispetto al filone della dea bendata, in queste opere la Baracchi utilizza colori dai toni più cupi, per sottolineare il senso di ricerca interiore, di momento meditativo. Questa ricerca nasce dalle ultime letture dell’artista riguardanti le energie che guidano la vita delle persone. Accanto al corpo umano e ai visi, la pittrice inserisce l’acqua, elemento primordiale, simbolo di purificazione e di unione con il proprio io più profondo.
I ritratti: segue la sua filosofia pittorica anche nella ritrattistica, filone artistico parallelo che esegue anche su richiesta. Riceve infatti numerose commissioni per ritratti personali. I suoi non sono scatti in posa, non sono riproduzioni fedeli, non sono poster o gigantografie di una foto. Nel creare un ritratto la sua attenzione di concentra sempre sulla comunicazione e sull’espressività del volto, sull’interpretazione di una personalità. Un viso deve esprimere l’identità e il vissuto di una persona, il suo atteggiamento verso la vita. “La tela deve essere viva. – spiega – Per questo non cerco la perfezione dei tratti, né faccio lifting. Mi attengo ai difetti, servono per creare l’espressione. Osservo le immagini, cerco di carpire lo stato d’animo del protagonista da ritrarre, poi scelgo un particolare del volto da mettere in risalto, che mi aiuti cioè a trasmettere ciò che ho percepito.” Operazione che la Baracchi compie anche nel ritrarre personaggi famosi: “Marilyn Monroe si è suicidata quindi per me ha uno sguardo triste, Audrey Hepburn invece ispira senso di protezione”.
Elena Guidetti (tratto da “Unindustria Comunica” - 2010)
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