Lucio, Yellowbox e le fotografie ritrovate
Abbiamo degli scarti di un fotoamatore , Lucio, realizzati in un arco di decennio negli anni ’40 del ‘900.
Questo ritrovamento archeologico ha fatto nascere una riflessione sul valore dello “scarto fotografico”, che, nel corso degli anni, ha mutato il proprio significato col mutare del gusto estetico e sociale; ciò che in quegli anni non era meritevole di essere mostrato, perché ritenuta fotografia errata, diventa col tempo, materiale di grande effetto formale ed estetico.
Infatti il nostro fotografo per diletto, che da ora in poi chiameremo Lucio, scattava delle foto-ricordo e le immagini che non riteneva degne di essere conservate nell’Album della sua memoria, dolcemente le smarrì. Egli guardava il proprio mondo, e affidava alla macchina fotografica il compito di conservare e perpetuare i propri affetti.
L’intento nostro, sulla scorta di ciò, è quello di aprire un dibattito sulla fenomenologia dello “scarto fotografico”. Questa è una piccola ricerca storica, non la Storia, perché non bisogna confondere la storia dei fotografi con quella della Fotografia.
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