cuboCAMERAoscuraCONsVISTA
La foto che presento, “ cuboCAMERAoscuraCONsVISTA “ è la primissima immagine di un progetto che mi è stato suggerito dal tema di questo premio.
Ho analizzato i più comuni errori che si possono commettere con le macchine fotografiche a pellicola e tra questi il più “ famoso “ è di sicuro la doppia esposizione.
Esso è stato “promosso” oramai al rango di forma di espressione grazie alla lomografia, che utilizza come mezzi espressivi i più comuni difetti della fotografia analogica, dalle aberrazioni cromatiche e prospettiche di lenti a bassa qualità, all’uso di pellicole scadute ed esposizioni multiple.
Sapendo quindi di non aver inventato niente di nuovo, ho cercato comunque di pensare alle possibilità che le esposizioni multiple possono dare al fotografo e tra queste mi ha incuriosito quella di poter racchiudere nello stesso fotogramma più lati dello stesso oggetto.
Ho iniziato quindi con alcuni semplici oggetti che ho trovato in casa, una delle mie macchine fotografiche e una moka.
Durante una seduta di stampa, l’allora assistente di Man Ray Lee Miller, spaventata dalla presenza di un topo, accese la luce e la stampa che stava sviluppando nella bacinella virò in maniera strana: era il cosiddetto effetto Sabattier.
La solarizzazione divenne un tratto caratteristico delle stampe di Man Ray da quel momento.
In pratica, accendendo la luce durante lo sviluppo della stampa, le parti già rivelate dell’immagine fanno da ombra alla nuova esposizione creando una vera propria inversione dei toni ed un effetto “ negativo “, i contorni delle figure, inoltre, presentano una sottile linea chiara che demarca le zone di densità differenti, detta linea di Mackie.
Ho provato a riprodurre questo effetto in camera oscura, ma i risultati come potete vedere non sono proprio quelli che ci aspetteremmo da una buona riuscita della pseudo-solarizzazione, ho di certo commesso un errore tentando di emulare un errore....pazienza, c’est la Fautographie!
Nelle opere correlate ho inserito la stampa originale dell’esposizione multipla della macchina fotografica, e la scansione del negativo della moka (CuboMoka).
Ho analizzato i più comuni errori che si possono commettere con le macchine fotografiche a pellicola e tra questi il più “ famoso “ è di sicuro la doppia esposizione.
Esso è stato “promosso” oramai al rango di forma di espressione grazie alla lomografia, che utilizza come mezzi espressivi i più comuni difetti della fotografia analogica, dalle aberrazioni cromatiche e prospettiche di lenti a bassa qualità, all’uso di pellicole scadute ed esposizioni multiple.
Sapendo quindi di non aver inventato niente di nuovo, ho cercato comunque di pensare alle possibilità che le esposizioni multiple possono dare al fotografo e tra queste mi ha incuriosito quella di poter racchiudere nello stesso fotogramma più lati dello stesso oggetto.
Ho iniziato quindi con alcuni semplici oggetti che ho trovato in casa, una delle mie macchine fotografiche e una moka.
Durante una seduta di stampa, l’allora assistente di Man Ray Lee Miller, spaventata dalla presenza di un topo, accese la luce e la stampa che stava sviluppando nella bacinella virò in maniera strana: era il cosiddetto effetto Sabattier.
La solarizzazione divenne un tratto caratteristico delle stampe di Man Ray da quel momento.
In pratica, accendendo la luce durante lo sviluppo della stampa, le parti già rivelate dell’immagine fanno da ombra alla nuova esposizione creando una vera propria inversione dei toni ed un effetto “ negativo “, i contorni delle figure, inoltre, presentano una sottile linea chiara che demarca le zone di densità differenti, detta linea di Mackie.
Ho provato a riprodurre questo effetto in camera oscura, ma i risultati come potete vedere non sono proprio quelli che ci aspetteremmo da una buona riuscita della pseudo-solarizzazione, ho di certo commesso un errore tentando di emulare un errore....pazienza, c’est la Fautographie!
Nelle opere correlate ho inserito la stampa originale dell’esposizione multipla della macchina fotografica, e la scansione del negativo della moka (CuboMoka).
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