L'io violato
Quello di Antonia Pozzi è uno dei casi letterari più rilevanti degli ultimi decenni.
La giovane poetessa milanese, nata il 13 febbraio 1912 e morta suicida a 26 anni senza aver mai pubblicato una sola poesia, è oggi ormai unanimemente riconosciuta una delle voci più alte della poesia italiana e lombarda del ’900.
Sebbene Antonia Pozzi si sia tolta la vita giovanissima ha lasciato più di trecento composizioni, estremamente originali per temi e linguaggio e, sul piano della fotografia, ha prodotto circa tremila immagini, ormai oggetto di interesse nella loro autonomia espressiva.
Del valore della Pozzi s’era già reso conto Eugenio Montale e da allora è stata oggetto di una straordinaria riscoperta sia in Italia sia all’estero, resa evidente dal susseguirsi continuo di scritti critici e tesi di laurea su di lei, e di traduzioni dei suoi versi in varie lingue.
Questo dipinto digitale è dedicato a lei ed è nato dalla lettura di una sua poesia: “Pudore”.
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