VesuviAngelo
(recensione di Maria De Michele)
Abilmente immersa in remoti silenzi esistenziali Nadia Basso, nell’ immaginario, fa emergere il suo universo femminile, la realtà e l’ebbrezza del sogno convivono avulse dalla quotidianità. Il cromatismo diviene sperimentazione di sorgenti luminose rivisitate dal suo sguardo interiore. VESUVIANGELO, un’immagine eterea, leggera, silente, l’angelo dormiente, disteso sulle pendici del Vesuvio è un’anima incorrotta, estraniata dall’angoscia del presente, sempre in più stretta comunione con la bellezza della natura. Il simbolismo fiabesco di Nadia Basso è guidato da un tratto preciso, corposo e dinamico. L’ angelo, come mano amica tesa verso di lei, conduce in un mondo sereno. C’è nel dipinto un anelito di speranza che accompagna l’uomo lungo il percorso della vita. L’artista mantiene saldi i legami con la madre terra, rivelando stati d’animo che, attraverso il gesto pittorico, approdano nell’eredità della sua crescita umana e spirituale.
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