Berlino
L’utopica prospettiva di una città globale uniforme mostra tutta la sua fragilità progettuale.Il modello globalizzante corrisponde ad una ideologia della globalizzazione, e si identifica con un’idea del dominio del globo divenendone il dispositivo del potere. Nelle Visioni di Trusso la combinazione di materiali, volumi e colori che si destreggiano fra il vegetale, il residuo chimico-polimerico e i metalli, è l’effetto di un gioco, nel quale si mostra l’essenza della città globale che ha perso specificità culturale.L’intervento dell’artista consiste nel sovvertire il canone della progettazione laddove separa l’architettura-paesaggio dalla natura in quanto tale per fornire nuovi elementi di una città inedita: tetti di spugna, alberi di metallo, grattacieli di poliuretano.L’opera rappresenta la cristallizzazione di un momento alterato di vita, dove gli oggetti assurgono a simboli di un microcosmo d’invenzione.
E’ la costruzione di un mondo onirico che restituisce il silenzio e l’armonia.
Dal ricordo immateriale si passa alla presenza di un corpo “perenne” che è un “qui ed ora”, ma che ad un tempo conduce in un “altrove”; si costruisce una “Scatola lirico-simbolica che, come tale, è sempre trasfigurata e restituita al sogno.
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