C'è una danza di mondi pittorici in questo tuo lavoro che vive intensamente la dimensione del tempo perduto e che trova sempre e stranamente nel Natale la sintesi più magica e più piena. E' un quadro che emoziona e mi emoziona e che racconta nel lirismo statico della danzatrici lo spazio dell'attimo fermato,di un momento custodito e nascosto tra le crepe dell'anima e che riaffiora e riemerge orfano dalla memoria come uno scatto prezioso,un fotogramma inconscio.
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Bravo Giulio!
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