ALLA DERIVA DEI CONFINI
Quante volte camminando per strada ci sfioriamo, quante persone conosciute ci perdiamo nell’arco della nostra vita, di cui magari non ricordiamo nemmeno il nome, piccoli pezzetti di vita morti e sepolti, di quelle persone che quando le rivedi ti chiedi ”ha un viso conosciuto”.
HA UN VISO CONOSCIUTO PERCHE’ CONOSCIAMO SOLO QUELLO.
I nostri corpi sono forme che ci identificano, al cui interno ci sono miriadi di sentimenti e sensazioni, eppure nel contatto umano siamo sempre alla deriva dei confini di noi stessi, mostriamo unicamente quello che si vede oltre il muro di quel limite e non permettiamo a nessuno di varcare quella soglia.
Facciamo fatica ad attraversare quel ponte, facciamo fatica a mostrarci per quello che siamo veramente.
Abbagliato da mille variabili esterne mi chiedo:
“siamo veri e poi, vuoi ascoltarmi?”.
“Cosa c’è dentro di me?”
“Cosa c’è dentro di te?”
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CONDIVIDO PIENAMENTE IL TUO SCRITTO.
FELICE DI CONOSCERTI.
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