Physis

Physis

"Ho parlato della generosità senza limiti della Natura, creatrice instancabile, che prende la molteplicità delle forme per mischiarle, separarle di nuovo e rimetterle insieme, ricomporle e distruggerle, traendone così sempre nuove combinazioni..." (Satprem, "L'Agenda di Mère", Vol.I ).
PHYSIS esprime esattamente quel "principio originario del movimento primo" tanto celebrato da Aristotele nella "Metafisica". Physis significa "essere" e "luce", e cioè l'essere nel suo illuminarsi, quel Tutto che avvolge ogni parte e ogni aspetto, che appare e si mostra, ed è in questa sua luminosità che dimora l'Energia vitale che regola l’Universo.
Oggi della physis resta ben poco, la modernità ci ha trascinato in un mondo disabitato e povero. Questo mio frutto è l'immagine di una natura violentata: la terra è finita, i suoi beni preziosi che ci permettono di vivere quali ossigeno, acqua, fertilità, energia sono finiti o vanno esaurendosi, l'unica specie che pare essere infinita à l’Umanità.
Il dipinto vuole rappresentare nel grande Cerchio la capacità dell'Uomo di tenere insieme quel Tutto, mentre la complessità della Stratificazione materica sta a significare la maturità dell'Uomo e la sua capacità di recuperare il concetto-chiave di "ecologia del profondo". Il colore che domina nella tela, non a caso, è il Verde, che ci richiama alla capacità tipicamente umana di cambiare e creare nuova energia: trasformare la nostra libido o tensione conoscitiva in vita rinnovata.

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