DOLCE MARILYN
(...) Nel creare un ritratto la sua attenzione di concentra sempre sulla comunicazione e sull’espressività del volto, sull’interpretazione di una personalità. Un viso deve esprimere l’identità e il vissuto di una persona, il suo atteggiamento verso la vita. “La tela deve essere viva. – spiega – Per questo non cerco la perfezione dei tratti, né faccio lifting. Mi attengo ai difetti, servono per creare l’espressione. Osservo le immagini, cerco di carpire lo stato d’animo del protagonista da ritrarre, poi scelgo un particolare del volto da mettere in risalto, che mi aiuti cioè a trasmettere ciò che ho percepito.” Operazione che la Baracchi compie anche nel ritrarre personaggi famosi: “Marilyn Monroe si è suicidata quindi per me ha uno sguardo triste, Audrey Hepburn invece ispira senso di protezione”. (Elena Guidetti - tratto da “Unindustria Comunica” - 2010)
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