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Installazione, Politico/Sociale, Materiali vari, 300x300x500cm
Ad Auschwitz ho visto, ho visto nel sotterraneo della morte, Blocco 11, le celle di rigore, anfratti, angusti, dove i prigionieri venivano stipati, ammassati, schiacciati, costretti, …privati ……… del movimento, della luce, del movimento, della dignità, della fantasia, della dignità, della memoria, della dignità, del respiro, della fame, del respiro, della sete, del respiro, del sonno, del respiro. Capaci soltanto del loro dolore, vittime dell’oblio, di uomini che non sapevano più di esserlo, li vedo immobili, costretti ormai soltanto nella memoria di chi ha la volontà, l’orgoglio e la sincerità di ricordare.

Il tempo non ha cancellato questa impressione ma, come si può ricordare ciò che non si è provato?

In uno spazio il più ampio possibile una moltitudine di strisce di nylon, incolori, opache, da soffitto a terra costituiscono l’ambiente entro cui è celata una cassa, angusta e pesante, chiusa su tre lati e dotata del soffitto. Chi lo desidera può osservare l’ambiente oppure può .. immergervisi, percorrerlo, sentirsi, sfiorare da una innaturale, fredda leggerezza, raggiungere la cassa, entrare, a fatica, costretto fisicamente, psicologicamente, in una condizione di distanza dal visibile.

Il tempo, dentro, l’installazione, costretto, nella cassa, sarà, direttamente proporzionale alla sofferenza provata?


Dimensioni dell’installazione: 5m x 2m (dimensione minima). Altezza subordinata all’ambiente ma preferibilmente almeno 3 m con necessaria possibilità di tendere cavi a cui appendere le strisce di nylon.
Dimensioni cassa: deve poter contenere 1 persona rannicchiata.
Opera pubblicata su LA STANZA DELLE MEMORIE edizioni Liberodiscrivere febbraio 2010 – catalogo della mostra 27/1/2010 – 27/2/2010.

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