Installazione, Fantasia / Visionario, Video installazione, 200x110x200cm
Sei nani (il settimo muore nel video: http://www.youtube.com/watch?v=HeVYx6BiJKI&feature=g-all-u) commemorano la scomparsa dell’amata Biancaneve avvenuta esattamente il 17 Maggio 2011(giornata internazionale contro l'omofobia). L’esposizione ha dunque, il valore del ricordo e della memoria. Da una lapide con tanto di tumulo emerge il braccio scheletrico di Biancaneve che si protende verso una borsa dello shopping nell'ultimo ed estremo tentativo di legare a sé la fatuità del passato attraverso la possessione di luccicanti feticci che quotidianamente addobbano i nostri corpi, e che rappresentano gli status-symbol più frequenti della civiltà del consumo. Nessuno è immune ai condizionamenti imposti dalla moderna Neo-Vanitas. Così, l'opera ci svela i controversi aspetti dell’esistenza umana nella fase del trapasso, esorcizzando con ironia l’alone di terrore e di dolore che spesso avvolge l’idea della morte nella nostra cultura occidentale, come perdita di possesso. Un'installazione che indaga l’innocenza, la vanità, l’amore e il labile confine tra la vita e la morte, una commemorazione che diviene “memento mori” per lo spettatore il quale, avvicinandosi per rendere omaggio alle spoglie mortali della Biancaneve attiverà un coro gregoriano con voci di nani che recitano l'Ave Maria. Un momento di meditazione riflessiva che ci metterà in contatto con le nostre emozioni più intime.
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celeste,
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