Credo che molti concettuali, transavanguardisti e postmoderni avrebbero dei seri problemi con la tua fotografia. Sei "più moderno di ogni moderno" come diceva Pasolini, ma, come lui, cammini leggero sul filo del rasoio. Io sono ammirato, mi preoccupo ma seguo interessato perché vedo in ogni tua fotografia un segno del teatro, che a me sta tanto a cuore, ma che nel tuo caso diventa uno spettacolo di marionette, un teatro dei pupi. Manovri con sapienza i tuoi fili che animano oggetti incantati su sfondi di cartapesta. Non puoi mollare, quei fili per te sono il trapezio dell'acrobata che volteggia senza rete.
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