La trovo molto "Zen" :"Il vuoto" è sottilmente creato dallo scandire ritmico degli scalini (Una chiesa?-Una abitazione?) il nostro sguardo percorre con l'occhio lo spazio di visione, fino all'ultima pedana: sembra sia passato un tempo interminabile ed è lì,proprio in quel momento,quando prendiamo respiro e tutto sembra sia risolto, che,come una epifanica visione,vediamo fissate sulla retina due gambe senili,che sono come piccole "coerenti" colonne nella geometria dell'insieme,"architetture molli" e che con il loro "peso"d'esistenza ci fanno sentire la "forza di gravità" di ogni atto che compiamo e compiremo .Complimenti!
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