BEYOND_Barefootonthesand

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WhoamI?

I miei lavori rappresentano lo studio del rapporto con la natura e la cultura in momenti salienti della nostra vita. La sua fugacità data dallo scorrere veloce del tempo, in contrapposizione paradossale con la lentezza del suo scorrere nei momenti difficili.
Questa opera fa parte di una serie di Installazioni dal titolo “WhoamI?” Chi sono io?
Titolo: “WhoamI? I“

In una stanza vuota, ho collegato la spina, creandoo un luogo performativo, entro il quale il fruitore ha la possibilità di dedicare del tempo esclusivamente a se stesso (cosa non molto frequente di questi tempi, pertanto preziosa) ed affrontare la domanda originaria che non ha tempo.
Tecnica: Installazione - Valigia Pittura Tessuto Specchio Luce al neon -
Misure: Lunghezza 53 x Larghezza 29 x Altezza chiusa 21 x Altezza aperta 38
Anno: 2010

Una valigia, generalmente chiusa e volutamente dimenticata nel soffitto di casa.
Uno specchio per guardarsi negli occhi.
Una sola domanda: “Who am I?”

Quante volte ci chiediamo “chi siamo”? Se veramente nella vita di tutti i giorni siamo “noi stessi”, oppure semplicemente rivestiamo una serie di maschere, di ruoli che nel tempo ci sono stati attribuiti dalla società e dal microcosmo in cui ci troviamo a vivere. Mai, oppure pochissime volte. Quelle volte spesso e volentieri per paura di risponderci sinceramente rimandiamo il quesito. Siamo consapevoli che, alla domanda profonda che ci poniamo sul chi siamo veramente, arriviamo a quel travaglio esistenziale interiore dell’uomo di tutti i tempi.
La dicotomia della valigia. E’ di colore bianco per tornare a quello stato di purezza, spontaneità, onestà e umiltà iniziale. Al contempo presenta delle cinghie per la chiusura (per rafforzare il concetto). Piuttosto che porsi tale domanda, meglio tenere la valigia chiusa, archiviarla in soffitta, che corrisponde al non voler affrontare la domanda.
La dicotomia della domanda. Il sottofondo del quesito è uno specchio che invita a guardarsi negli occhi con sincerità, per non mentire a se stessi. La domanda e’ rappresentata da una luce blu, il colore della contemplazione e della spiritualità. La luce però è intensa, tale da affaticare e infastidire l’occhio nel percorso di visione, anche dovuto al fatto che la stessa lettura ci porta alla ricerca di una risposta esistenziale, di ogni tempo e quasi mai facile da affrontare.

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