il monolite
Nasce dall’amore per il territorio e il gesto della performance l’operazione IL MONOLITE 1929-2012. UN AMBIZIOSO PROGETTO CHE VUOLE SOTTOLINEARE IL LEGAME PROFONDISSIMO TRA CARRARA E LE SUE CAVE, LA MONTAGNA E LA SUA GENTE. Un gesto volto a ricordare il passato e a riunire la città di Carrara con le sue tradizioni nel presente. L’artista ricrea in Scala 1:1 il famoso Monolite estratto dalla cava Carbonera nel 1928 utilizzando garza sterile , materiale povero, impalpabile, quasi trasparente, leggero, effimero nella sua durata, si oppone al marmo, materiale pregiato, solido, pesante, duraturo.
La storia del monolite è la storia di un viaggio, di una transizione da uno spazio sacro, quello delle cave, a uno spazio profano, quello della città. Simboleggia appunto l’esteriorizzazione dell’esperienza artistica da una dimensione intima, personale ad una dimensione più comunicativa, sociale. E’ un viaggio alla ricerca della propria identità; la processione è la metafora di tutto il lavoro dell’artista. Utilizzando la figura della ballerina, la Cantoni ricerca la più intima percezione del Sé: una ballerina senza il suo ruolo da copione è come un attore senza il personaggio, come un'identità pura senza le vesti imposte dai costrutti della quotidianità. Spogliata dal ruolo, diventa essenza unica, primordiale pronta a ricevere le vesti del suo percorso più intimo. Lo slancio vitale dell'artista-ballerina sta proprio nell'elevarsi verso l'alto per poter volgere lo sguardo verso il basso e riuscire a scegliere quale ruolo interpretare. La tensione creatasi realmente nella ricerca artistica si libera nello sforzo fisico della performance, nella ricerca di un linguaggio multisensoriale che tenta di rivelare il processo creativo della creazione in quanto tale. Non è il monolite in quanto struttura fisica ad essere il significante dell'opera, bensì lo sforzo totale e continuo della creazione dello stesso.
Il monolite, lasciato in piazza, è il gesto ultimo del viaggio percorso dall’artista, ultimo segno del suo viaggio, che è un viaggio interiore, regalato alla città e al pubblico, che diventano i garanti dell’opera.
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