Scala#1931
La fotografia è il linguaggio che meglio si adatta a raccontare questo processo di trasfigurazione, cattura lo sguardo e lo disorienta in un imprevedibile gioco combinatorio tra la lucida, geometrica rappresentazione del mondo visibile e la ricorrente visione onirica.
Nei fotogrammi gli elementi della realtà cedono il passo alle vertigini ossessive delle immagini mentali, rivelando forme che si inseguono con andamento ipnotico, rampe che si avvolgono verso un chiarore abbagliante o che sprofondano nel buio di una voragine senza fondo.
Spazi fisici che alludono a stati d’animo. Inevitabilmente.
Commenti 1
Inserisci commento