Stanza#2
E' forte il sentimento di solitudine e di non appartenenza.
La sedia a metà sulla destra dell'inquadratura è ciò che se n'è andato, la sedia che appare vuota sulla sinistra è ciò che resta, ma che lo specchio non riesce a riflettere perché, incompleto, non ha più senso di esistere.
Le luci sono spente e gli oggetti mostrati dallo specchio sono ormai abbandonati, una pianta sfiorita e dei dischi che un tempo erano la colonna sonora di una vita condivisa.
Anche quest'opera fa parte del progetto fotografico più ampio "Per mano, nel vuoto", un lavoro emotivamente forte che tuttora mi fa rivivere le emozioni provate durante gli scatti che ho realizzato nel luglio 2010, un viaggio attraverso la mente di chi è affetto da Alzheimer che ho vissuto con grande intensità, lasciandomi ispirare e guidare dalle esperienze e dal vissuto delle persone che ne sono realmente affette e dai loro cari che li prendono per mano e li accompagnano giorno dopo giorno nel loro solitario vagabondare.
Ho scelto di raccontare la malattia e di rappresentare con semplicità le tappe principali di questo viaggio senza ritorno, utilizzando oggetti di uso comune ed ambienti a noi tutti famigliari proprio per arrivare subito allo spettatore e dargli la possibilità di vivere lo scatto e di immedesimarsi nella quotidianità del malato di Alzheimer.
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