time4thesis

time4thesis

Installazione, Simbolo / Lettera, Materiali vari, 300x300x300cm
TIME4THESIS: di Pietro Pizzorni in collaborazione con Roberto Merani

Oggetto cm 50 x 50 x50.
Necessita di una parete su cui effettuare una proiezione in loop e della possibilità di installare l’opera in maniera sospesa (aggancio al soffitto). Spazio totale utilizzato: 3 metri cubi

Bergson nel Saggio sui dati immediati della coscienza del 1889 ha affrontato, in maniera incisiva, il tema del Tempo ampliandone la comprensione e dando nuovo impulso alla sua interpretazione.
Il tempo non è qualcosa di lineare, una sequenza ordinata di punti, ma diventa una matassa di lana che si avvolge su se stessa contenendo al suo interno il passato e collegata al futuro tramite il filo che a essa si unirà in una continua stratificazione.
Partendo da questa definizione e dalla mia esperienza di pittore ho cercato di fornire una visione assiale del tempo per farlo apparire come ciò che ci precede, ci accompagna e che segue il nostro cammino: un percorso nel tempo, attraverso di esso.
Invece di rappresentare il tempo come la descrizione di qualcosa che mi scorre davanti, con una visione perpendicolare al mio sguardo, come se fosse qualcosa al di fuori della vita dell’individuo, altro da me, ho voluto raffigurare il tempo quale elemento da attraversare, che fluisce di fronte a noi, attraverso di noi e che dietro di noi si disperde.
Il tempo è la linea di mezzeria della strada che percorriamo e che, dopo esserci venuta incontro, si lascia oltrepassare senza smettere di fluire nella nostra direzione. È come una retta che dagli occhi va verso l’infinito e ricerca tutto ciò che su questa linea si stratifica nella profondità della sua direzione, indipendentemente dalla fissità o mobilità della testa che può girare, a destra o sinistra, secondo gli stimoli ricevuti.
Partendo da un filmato, rappresentativo di una porzione temporale della mia giornata, mi è stato possibile descrivere, con il segno e con il colore, le cose e le persone che ho incontrato in quel lasso temporale e trasferire, su uno spazio bidimensionale, il mio percorso fisico e temporale.
La riproduzione dei caratteri salienti della proiezione su fogli trasparenti è avvenuta osservando una sequenza frammentata del filmato originario in maniera da rappresentare su ogni singolo supporto la stessa quantità di tempo. In seguito i singoli fogli sono stati installati in sequenza, come fotogrammi sovrapponibili, al contempo mobili, e collocati frontalmente rispetto allo spettatore.

Questa elaborazione ha permesso di:
a) ricomporre l’immagine verso il fondo (appiattimento bidimensionale tramite sovrapposizione dei singoli fotogrammi), in direzione opposta alla visione, trasformando l’impressione riportata sul foglio in una sintesi del lasso temporale che rappresenta. La duplice possibilità di posizionamento dello spettatore rispetto all’immagine/installazione permetterà di ricomporre l’immagine del “passato” (1) e, nella direzione opposta, del “futuro” (3).

b) attraversare idealmente, distanziare o rimuovere, uno a uno, i vari pannelli, percorrendo un corridoio ideale che si modifica in relazione al movimento dello spettatore attraverso di esso. Ciò conduce l’osservatore ad avvicinarsi all’esperienza percettiva dell’autore in quel determinato lasso temporale o nei singoli istanti dello stesso. Un percorso che possiamo, in questo secondo caso, identificare, con il “momento per momento”, il “presente” (2) dell’esperienza percettiva originaria.
c) la proiezione di un filmato che, formato dalla stratificazione dei singoli fotogrammi, si sovrappone all’installazione stessa dilatandone la dimensione spaziale focalizzando l’indefinitezza (4) stessa del tempo che va oltre la percezione del singolo per diventare concetto puro e auto-referente.

Le varie possibilità di fruizione dell’opera sono, infine, rappresentative della assoluta relatività e soggettività della quotidiana esperienza percettiva del tempo e del suo fluire.

Il numero presente nel titolo richiama le varie rappresentazioni temporali cui la mente umana può ricondurre la propria esperienza e fantasia: passato, presente, futuro, infinito.

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Commenti 1

Daniël Stragier
4 anni fa
Bellisimo arte

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