A fuoco
Ce lo impose brutalmente il nostro carnefice.
Non rimase che … guardarci lontani, al di là delle sbarre e, al di qua, cercare di rimetterci a fuoco.
Installazione nell'ambito della mostra “Segrete Tracce di memoria” allestita presso la Torre Grimaldina di Palazzo Ducale di Genova dal 21 gennaio al 7 febbraio 2011
L’installazione è costituita da due specchi oltre ad una inferriata presente nello spazio espositivo. Un primo specchio, più grande (90 x 50), posizionato oltre la grata, permette allo spettatore di vedersi al di là della stessa e di immaginarsi imprigionato. La distanza costringe lo spettatore a forzare lo sguardo per mettere a fuoco la propria immagine. Un secondo specchio (40 x 60) è posto a ridosso della grata. Ad esso è sovrapposto un vetro smerigliato che consente allo spettatore di percepire la propria immagine senza che ci sia una reale possibilità di messa a fuoco della stessa. L'idea serve a rappresentare la perdita di identità dell'individuo costretto in un ambiente claustrofobico ed innaturale.
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