i am- quel che non dovrei mai dire
Installazione interattiva composta da più elementi fotografici e da intervento grafico murale (circuito e scrittura da parte dei fruitori). L’elemento principale (I am) rievoca il silenzio, le mani aperte verso l’esterno creano una sorta di filtro nei confronti di ciò che influisce sulla nostra continua formazione. Da questa immagine si ramificano dei circuiti (disegnati sulle pareti) lungo i quali è disposta una sequenza di bocche che gridano (i cortocircuiti): si è invitati a scrivere pensieri che spesso riteniamo non ascoltati, non opportuni, poco convenienti per la nostra posizione e/o condizione sociale. Gridare nel silenzio (da qui la scelta d’immagini fisse e di assenza di sonoro e dell’invito alla scrittura) è ciò che spesso si fa per esorcizzare quei forti stati emotivi individuali che devono essere mantenuti sotto controllo per una serie di regole acquisite e/o imposte. L’azione dello scrivere sui muri permette da una parte di avere uno spazio ampio su cui lasciare una traccia di sé, dall’altra, in un determinato contesto e giustificato dallo stesso circuito guida, permette, più che un atto di ribellione nei confronti di regole prestabilite, un atto di liberazione, anche se momentaneo, dalle stesse.
Stampe digitali: formato 1500 x 1000 mm la stampa principale; 150 x 150mm e 250 x250 mm quelle laterali
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