Il corpo disteso all’interno dell’atelier dell’artista è colto in un momento quotidiano di pausa; esso appare adagiato con mollezza composta, che ne attenua la carica erotica, trasmettendo un senso di freschezza e di sospensione del tempo cronologico. Lo sguardo è perso nei pensieri, nelle riflessioni forse appena accese dal libro aperto, senza titolo e fermo ad una pagina, che si mostra come metafora della vita della anonima modella. La teatralità della scenografia in cui è inserita la figura contrasta con l’accatastarsi dei cavalletti in secondo piano. Le tele vuote riflettono l’attesa dell’ispirazione dell’artista che pur essendo assente è presente da qualche parte al di fuori del campo visivo.
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celeste,
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