Kirschblüte II

L’opera è composta da un recipiente di farmacia, riempito di liquido rosa, nel quale è inserito un tessuto. L’opera viene posizionata su uno scaffale di metallo e in modo che gli spettatori possano girarle attorno e vedere il contenuto da tutti i lati.
Il tessuto visto dai diversi lati suggerisce sempre altre cose come per esempio una forma antropomorfa, un piccolo embrione o un intestino.
L’insieme dell’opera, ricorda gli animali conservati nell’alcool, esposti nei musei di scienze naturali.
L’opera che suggerisce una coltivazione, una crescita o per lo meno una conservazione, non è quello che appare. Il liquido non conserva o coltiva, ma distrugge. La materialità sta per trasformarsi in non-materia. Siamo partecipi di un breve momento nello stato transitorio del tessuto. Il tessuto inserito diventa sempre più fragile. La trama corposa della lana si è già trasformata in una tessitura sottile e il momento di dissolvimento totale non è lontano. Il recipiente vuoto resterà come segno di memoria.
Il tempo è parte integrante dell’opera.