The immobility of tree
Nel video l'immobilità degli alberi si confronta con l'evanescenza della figura che si moltiplica in tanti sè caotici e identicamente inconsistenti.
La geometria perfetta del pioppeto sembra fare da gabbia alla tortuosità del percorso umano.
L'ordine razionalmente voluto dall'uomo per la piantumazione snatura la varietà arborea, anche se la bellezza prospettica attrae con l'intensità della luce nel punto di fuga centrale.
L'occhio della videocamera avvicinandosi mostra le differenze, ritrova la maestosità dell'albero, la sua unicità.
Le figure che si aggirano fra i pioppi paiono sciogliersi come la neve che febbrilmente calpestano.
Impercettibilmente però, portano con sé la capacità di mettere a fuoco e di riprodurre immagini di ciò che guardano.
Finalmente trovano l'albero e la dispersione in mille sé viene ricomposta dallo scatto.
Il silenzio si fa presente, oltre il suono di una voce meccanica che a stento ricorda la sua ingenua poesia.
La figura è ora persona che nell'attrazione per l'albero ne imita il ciclo vitale.
Si auto-piantuma affrontando la terra invernale, circondata dai frutti dello scatto che diventano i semi di questo tentativo di rigenerazione.
La fragilità e l'utopia del gesto lasciano disarmati.
Del resto questi semi sono fotografie vuote, immagini evaporate come neve al sole, coriandoli di un giorno di festa, frammenti di gioia inconsistente."
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