P.A.R.A.S.I.T.E._Proposal of Architectural Re-Activation Strategy for Intervention in Town Episode

P.A.R.A.S.I.T.E._Proposal of Architectural Re-Activation Strategy for Intervention in Town Episode

Grafica Digitale, Architettura, Paesaggio, Computer graphics, 30x20cm
Questo progetto consiste nell’applicazione della strategia dell’architettura parassita ad un edificio storico ora in disuso nel centro storico di Vigevano, l’Ex-Orfanotrofio Riberia. E’un percorso volto quindi a sostenere la positività dell’utilizzo di questa concezione come modalità di intervento su elementi urbani esistenti.
I parassiti intervengono per risolvere una serie di criticità riscontrate nell’area, e valorizzarne le potenzialità:
_percorsi: attualmente il completo attraversamento dell’area è ostacolato dalla suddivisione dello spazio aperto, e anche l’edificio stesso, a causa dei numerosi dislivelli che lo interessano, non è facilmente accessibile in ogni sua parte.
_programma: attualmente l’edificio giace inutilizzato, ma è il Comune è in attesa di trovare un acquirente privato per destinarlo ad alloggi di lusso. Un programma funzionale di questo tipo acuirebbe la separazione tra i residenti all’interno delle mura e la realtà esterna, e non sarebbe un motore di sviluppo per il centro.
_vuoto: il valore di questo edificio dal punto di vista dell’urbanistica del tessuto del centro storico di Vigevano è rappresentato dall’eccezionalità dello spazio non costruito racchiuso tra le sue mura. Dall’analisi delle mappe storiche della città non è riscontrabile una precedente edificazione di questo spazio.
Le volumetrie della parte costruita, infatti, non si discostano per caratteristiche, da quelle dell’intera parte costruita della città tra la cinta del castello e le non più esistenti mura medievali. Se la parte prospiciente su Via Riberia è facilmente identificabile come un sistema a corte, il volume restante viene riconosciuto come appartenente al sistema delle “corti multiple” vigevanesi.
La distribuzione degli spazi interni dichiara chiaramente la destinazione d’uso per la quale questi spazi sono stati creati per quanto riguarda le volumetrie, e denuncia invece una sequenza di interventi successivi per quanto riguarda le divisioni interne.
_economia: la zona in cui si trova l’edificio è un vero e proprio luogo di “confine”, situato nel cuore della città storica.
Il centro di Vigevano, nell’area al di fuori del castello e particolarmente in quella a sud, ha visto negli anni un aumento dell’occupazione degli alloggi da parte di cittadini stranieri, così come le attività commerciali hanno subito una crisi che ha portato molte alla chiusura.
Questa è una dinamica comune che illustra la fine ingloriosa di molti centri storici italiani di cui questo complesso, elemento di architettura “minore” ma con una rilevanza all’interno della città, è una testimonianza.
I parassiti intervengono quindi con una duplice azione, articolata però in un unico sistema volto alla riattivazione del luogo:
_parassiti endogeni: agiscono all’interno dell’edificio preesistente, che diventa “ospite”, rileggendone i caratteri tipologici distributivi e articolandoli in modo nuovo. In alcuni punti del nuovo percorso emergono i nuovi corpi “ospiti”, che stabiliscono nuove relazioni spaziali con quelli esistenti.
_parassiti esogeni: agiscono nello spazio aperto, dando uno “spessore” al vuoto per poterlo sfruttare maggiormente inserendovi delle funzioni.
Viene operata quindi un’azione di sovvertimento, cioè un innesto con forte valore identitario contemporaneo, su un oggetto architettonico che viene riletto nei suoi caratteri distributivi; l’eccezionalità rappresentata da questo complesso nel tessuto, il suo vuoto centrale, viene mantenuta e la germinazione di nuovi elementi richiama a quel processo interrotto di saturazione dell’isolato verso l’interno.
La riattivazione del luogo non va prevista solo in termini spaziali, ma anche sostenuta nel suo farsi, e mantenuta nel tempo, da interessi economici da parte degli utenti stessi degli spazi.
In questo modo il complesso diviene una vera “macchina urbana”, una infrastruttura che offre e produce servizi e risorse ad una parte critica della città.
Calando il progetto nella realtà contemporanea della situazione della città di Vigevano e del suo centro storico, diviene necessario considerare:
_possibilità di ritorno economico almeno parziale conseguente all’esecuzione del progetto
_creazione oltre che di spazi a disposizione dei giovani, anche di possibilità lavorative per gli stessi
_incentivazione della possibilità di mix culturale, questione problematica nella zona e spesso causa di atti vandalici
In particolare per quanto riguarda il ritorno economico dell’operazione sono da considerare:
_parcheggio sotterraneo automatizzato, con parte in vendita e parte in affitto
_la cessione di alcuni spazi a laboratori artigianali locali, da dotare poi di spazi di vendita comune
_“artists in residence”, affitto di alloggi temporanei per artisti,
_bar, ristoranti, negozi
La struttura è in acciaio, montato a secco, e il rivestimento è di lastre di alluminio riciclato traforate. Si ipotizza il possibile utilizzo anche di una struttura in legno, e di policarbonato riciclato alveolare per il rivestimento.

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Commenti 1

severson neill
11 anni fa
severson neill Artista
Un progetto futuristico e originale.Interessante idea con laboratori .artigianali.Io avrei qualche idea in più.

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