DOWN PLASTIC TOWN
I Giardini Baltimora, oggetto del programma di riqualificazione che qui presentiamo, sono una tra le aree verdi più significative del centro di Genova, una città stretta tra il mare e i monti, densamente costruita e con pochi spazi pubblici di dimensioni rilevanti. Collocati ai margini del centro storico, sono stati realizzati negli anni '70 in seguito alla demolizione di una vasta porzione del tessuto medievale e alla costruzione di un centro direzionale. Attualmente la distruzione è stata metabolizzata dagli abitanti, ma il funzionamento dei giardini è inibito sotto molti aspetti e la cattiva fama gli è valsa il soprannome di “Giardini di Plastica”.
I problemi dei Giardini di Plastica derivano dall'incuria, dalla manutenzione insufficiente, dallo scarso utilizzo e da alcune caratteristiche strutturali dello spazio. La crescita spontanea della vegetazione ha aumentato la difficoltà di pulizia del suolo e la percezione di pericolo. La scarsa visibilità degli accessi e la mancanza di segnaletica rendono difficoltoso l’attraversamento. Inoltre in passato i giardini sono stati utilizzati da tossicodipendenti e ancora adesso si verificano casi di consumo di droghe e di soggiorno notturno. Tutto ciò ha contribuito a creare la percezione di uno spazio poco attraente, sporco e pericoloso, spesso senza che se ne conoscano le potenzialità.
Gli aspetti positivi non mancano. L’area rappresenta una potenziale zona di svago per gli abitanti dei quartieri limitrofi, per i lavoratori dei centri direzionali e per gli studenti della vicina Facoltà di Architettura. Raggiungere i Giardini di Plastica risulta facile sia con i trasporti pubblici sia, in virtù della vicinanza ad alcuni grandi parcheggi, con i mezzi privati.
Inoltre lo spazio è circondato da una stratificazione urbana dai contrasti stridenti e suggestivi, con una serie di edifici medievali, cinquecenteschi e contemporanei accatastati gli uni sugli altri come in un disordinato deposito di architetture.
Down Plastic Town
L'obiettivo di Down Plastic Town è la valorizzazione dell'area dei Giardini di Plastica, affinché diventi un luogo vissuto e sfruttato secondo le potenzialità che possiede e con una propria identità in ambito cittadino.
Più specificamente si intende:
sperimentare configurazioni spaziali che accolgano nuove funzioni
delineare possibili modifiche al layout architettonico attualmente esistente
incentivare la fruizione dell'area
stimolare azioni partecipative di manutenzione, gestione e trasformazione da parte della cittadinanza
attirare l'attenzione dell'opinione pubblica cittadina e delle amministrazioni locali sui problemi dei giardini
stimolare un dibattito sul tema degli spazi pubblici
Down Plastic Town è un programma più che un progetto. E' l'organizzazione di un processo flessibile e complesso, consapevole della difficoltà della pubblica amministrazione di perseguire politiche di trasformazione urbana di tipo top-down, in particolare riguardo agli spazi aperti; da una parte le risorse sono sempre più esigue, dall'altra la partecipazione della popolazione è sempre più importante per la riuscita del progetto a lungo termine, sia in relazione alla vitalità degli spazi, sia alla loro gestione. Si prevede quindi una sequenza di passaggi graduali, ciascuno con obiettivi limitati, e il coinvolgimento di un'ampia gamma di soggetti: organizzazioni di quartiere, scuole, associazioni culturali e sportive.
Le fasi nelle quali si articola il programma sono:
1) Istruttoria
2a) Stesura di un ipotetico piano funzionale, con inserimento di nuove funzioni.
2b) Sperimentazioni temporanee di nuove configurazioni spaziali, intese come verifiche empiriche del piano funzionale.
2c) Campagna di comunicazione, contestuale alle attività della fase 2b: mostra fotografica, conferenze, campagna pubblicitaria. Rivestirà particolare importanza la realizzazione di un sito web che fungerà da strumento di comunicazione verso l'esterno e da piattaforma di scambio di informazioni tra gli attori coinvolti e come collettore di finanziamenti attraverso la raccolta di offerte.
3) Realizzazione di interventi migliorativi permanenti, delineati sulla base delle sperimentazioni.
La copertura economica del programma è stata pensata in relazione all'articolazione in fasi. Per la prima e la seconda fase si farà riferimento a bandi di finanziamento a livello locale, per la terza fase si prevede l'accesso a bandi a livello nazionale ed europeo. Dalla seconda fase in poi si prevede la possibilità di accedere a risorse provenienti dal settore privato.
“Future Cities”
Per “Future Cities” Splace intende presentare un'installazione capace di restituire la complessità del programma. Il diagramma del processo, riprodotto in scala adeguata, costituirà il palinsesto nel quale verranno inseriti elementi eterogenei riferiti alle varie fasi del progetto: una serie di fotografie, interviste video, testi, disegni, campioni di materiali e di essenze vegetali, prototipi.
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