Spazi (in)attesi

Spazi (in)attesi

Fotografia Digitale, Architettura, Paesaggio, Computer grafica, 29x21cm
BOVISA-DERGANO SPAZI (IN)ATTESI
L’assetto fisico del territorio di Bovisa-Dergano (Milano) negli ultimi decenni è mutato. La delocalizzazione industriale e la conseguente chiusura e demolizione di molte fabbriche hanno lasciato grandi spazi vuoti, accanto ai quali (spesso di difficile riconversione a causa dell’inquinamento del suolo) esistono piccoli spazi inattesi, non utilizzati, privati, diffusi in maniera pervasiva in tutto il quartiere. Luoghi che esprimono un grande potenziale d’uso per gli abitanti e gli utenti, luoghi di possibile incontro fra le differenze, spazi in attesa.
In questo panorama quanto mai vario esistono numerose associazioni locali ed esperienze creative che operano nel territorio secondo obiettivi diversi e coinvolgendo diversi target di popolazione (per età, provenienza, interessi, bisogni). La presenza di gruppi attivi a livello sociale con un forte attaccamento al territorio e la residualità di piccoli spazi da ripensare a livello locale sono le potenzialità di questa parte di città, risorse già presenti sul territorio, che necessitano però di una messa in rete, di una conoscenza reciproca e di una promozione locale e cittadina.
ASF-Italia ha cominciato ad operare nel quartiere Bovisa-Dergano durante il workshop Ecoweek, all’interno del ciclo di seminari “Urban Communities + Green Architecture”, che si è tenuto al Politecnico di Milano a Settembre 2011.
A partire dagli esiti del workshop (P.01 > Places (in)to play. Vacant Spaces, Emerging Communities), dal mese di ottobre del 2011 ASF- Italia ha avviato una serie di attività che potessero raccogliere le energie presenti nel quartiere, la vivacità sociale e culturale di Bovisa-Dergano, con la finalità di riunire diverse associazioni sulla base di progetti e obiettivi comuni.
Il lavoro di mappatura svolto durante la settimana del workshop ha dato vita a una mappa online (P. 02 > Bovisa-Dergano 2.0) con contenuti liberamente modificabili dagli utenti (su invito), evolutasi nel tempo per fornire un supporto ai diversi contributi stratificati nel quartiere. La mappa, gestita da ASF-Italia, costruisce un quadro dinamico e continuamente aggiornato dei progetti attivi sul territorio di Bovisa e Dergano.

Inoltre, in questi mesi si è dato il via ad un lavoro congiunto, finalizzato ad attivare ed intensificare lo scambio di esperienze/idee/risorse fra i partecipanti. Questa fase ha visto l’organizzazione di incontri periodici tra le associazioni per presentare le loro attività, definire gli obiettivi comuni e ideare interventi/eventi/progetti.
Gli incontri hanno avviato diverse tipologie di collaborazioni:
A) la collaborazione con progetti in corso - P.03> Passparverd. Prevede la pulitura e la progettazione di arredo urbano, all’interno del progetto ‘Coltivazioni sociali urbane’, per la costruzione di un giardino comunitario in uno spazio residuale attraverso la partecipazione degli abitanti.
B) ripresa di progetti già svolti - P.04> Erbario urbano. Seconda edizione del progetto artistico site-specific di rivitalizzazione di un’area dismessa e di riscoperta delle specie vegetali pioniere, realizzato a cura di Maria Giovanna Govoni all’interno del progetto “Milano&Oltre: creatività giovanile verso nuove ecologie urbane”, organizzato nel quartiere da Connecting Cultures nel 2011 (www.milanoeoltre.com; urbanbackyards.blogspot.it).
C) l’ideazione di progetti comuni - P.05> DecontaminaAzioni. Colonizzazione vegetale e temporanea di un’area da bonificare situata in adiacenza ai binari del tracciato ferroviario, dove si prevede un processo di fitoestrazione degli inquinanti presenti nel suolo tramite semina di girasoli (Heliantus annuus), adeguati all’estrazione dei metalli..
D) il supporto nella realizzazione di nuovi progetti - P.06> La Bovisa che (r)esiste. Open call per l’ideazione di un murales all’interno del progetto di realizzazione del monumento alla Resistenza partigiana, voluto e progettato da ANPI Bovisa.
I progetti fino ad ora messi in campo lavorano sul tema della “sostenibilità” a diversi livelli:
-sostenibilità economica, in quanto sono progetti low-cost/low-tech, che potrebbero beneficiare di finanziamenti più tradizionali, seppur di modesta entità, come il patrocinio comunale e il ricorso a Fondazioni Bancarie o culturali, ma potrebbero anche fare ricorso a innovativi sistemi di crowd-funding o essere realizzati proprio grazie alla collaborazione delle associazioni e alla partecipazione volontaria della comunità locale.
-sostenibilità sociale, in quanto coinvolgono gli abitanti attivamente nella costruzione di spazi per il quartiere, permettendo la collaborazione di realtà eterogenee intorno alla progettualità fisica dei luoghi;
-sostenibilità ambientale in quanto sono progetti che affrontano con modalità differenti i temi del riciclo e riuso, del consumo critico e di dotazione di spazi pubblici verdi (vivibilità e qualità locale).

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Commenti 1

LUSSORIO SERRA
12 anni fa
LUSSORIO SERRA Artista
Un progetto molto interessante per i vantaggi offerti al territorio.

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