Milanofficine / Playing with Pamuk
Il progetto si propone di impiegare la pratica interculturale come opportunità per sviluppare la creatività inserendo a pieno titolo il dialogo tra culture nella discussione pubblica. L‘attenzione si concentra sull’area metropolitana di Milano, individuando come fulcro dell’azione il distretto di Zona 9, un palcoscenico ideale da cui far emergere una gamma di criticità ispirate a problematiche che riflettono un tema di risonanza globale, essendo l'area un microcosmo di culture ed identità diverse. Il laboratorio prevede un intervento sul territorio a stretto contatto con chi lo vive, andando ad operare attraverso una prassi partecipativa volta a trasformare tutti i protagonisti coinvolti in attori e allo stesso tempo fruitori della progettazione, al fine di effettuare una mappatura del territorio e coglierne il grado di integrazione.
Playing with Pamuk vuole essere un modo creativo per testare la percezione che l’uomo contemporaneo ha di sé e del diverso da sé.
Il gioco ruota intorno ad una scala di valori, da 1 a 10, che misura i possibili gradi, ovvero tutte le sfumature, presenti tra la mixofobia, la paura di mischiarsi al diverso, e la mixofilia, l’annullamento di se nella fusione con l’altro. Un metodo di osservazione, non di classificazione scientifica. Gli strumenti che si intendono utilizzare in questa indagine sono l'intervista, la fotografia, gli incontri personali e di gruppo, il dibattito pubblico.
Parte del progetto consiste anche in un’attività di monitoraggio, attraverso una convenzione con l'Università degli Studi Milano-Bicocca, sui risultati prodotti; un gruppo di studenti, del Dipartimento di Sociologia di Ricerca Sociale esploreranno l’impatto dell'operazione a livello di identità civica e capitale sociale, coesione sociale e senso del luogo.
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