Cielo e Terra
PREMESSA
Il tema del progetto è immaginare come richiesto dal bando del concorso “FUTURE CITIES-planning for the 90 per cent; il mondo fra quarant’anni” attraverso la definizione di possibili modelli architettonici plurifunzionali, sia come espressione della “riappropriazione dello spazio pubblico per lo sviluppo di nuove connessioni e usi” e sia come “reintegrazione dello spazio pubblico come luogo”. Il percorso progettuale “CIELO E TERRA” è una possibile risposta a questi obiettivi cercando di proporre modelli architettonici in antitesi al concetto di separazione tra lo spazio costruito e quello non costruito e che non siano una specifica opposizione fra luoghi urbanizzati e luoghi autoctoni per una “natura eteronomica dell’architettura” che si esprime attraverso quei valori esterni al “progetto diretto” che hanno nel “genius loci” il vero tema fondativo.
Quindi il valore d’uso dell’architettura che non si identifica solo con le valenze tettoniche e nell’urbanizzazione del vuoto ma che si esprime attraverso un “progetto di paesaggio” nel quale forma, spazio e memoria sono in una relazione di simbiosi e costituitivi di uno specifico modello architettonico per un’efficace “risposta ai bisogni specifici di una comunità locale”.
A - IL LUOGO
Nietzsche diceva che l’arte nasce dall’unione di due elementi: un grande realismo e una grande irrealtà.
Pensiamo che l’architettura possa esprimere questo concetto attraverso i suoi codici espressivi.
Edward Hopper li possiede entrambi, e nel grado più alto, ed è per questa ragione che il progetto di frammento architettonico trova nella località della penisola di Cape Cod, nello stato del Massachussets a South Truro (U.S.A.), dove l’artista si è costruito una casa per trascorrere i periodi estivi, il luogo scelto per un’architettura tra cielo e terra. Lo skyline del contesto caratterizzato dalla morfologia delle colline, circondata da una luce diafana, sembra espressione di una continuità sinuosa e infinita tra la linea di terra e quella del cielo. Il progetto ha come elemento costitutivo dello sfondo interno/esterno e privato/pubblico la necessità di una “fusione” tra gli elementi naturali, orografici delle colline sinuose di Cape Cod con l’ ”artificiale architettonico”. Quindi un’arte del paesaggio che vive attraverso lo spazio nel quale gli elementi isolati e/o dissociati che compongono l’intero del paesaggio si fondono in forma soggettiva tramite lo spazio. Il tema progettuale si caratterizza attraverso un’architettura che sia sospensione di spazi per adagiarsi sull’orografia del terreno in modo naturale come una nuvola, senza massa, senza un’invadenza artificiale, come simbiosi fra natura e artificio.
B – STRATEGIA/PROGETTO
Il concept progettuale si esprime attraverso un sistema puntuale di nuvole che contengono il sistema distributivo: vani scala, ascensori, sollevatori e scale mobili e degli spazi di sosta e di relax; un sistema diffuso di scatole naturali appoggiate sulle nuvole e sospese che contengono le funzioni d’uso: abitative, servizi, attività sportive, ricreative, culturali, spazi commerciali… e una polifunzionalità che diventa specifica applicazione per un programma definitivo di necessità funzionali.
Il cielo è rappresentato da un edificio a forma di nuvola, a guscio; una nuvola realizzata da una struttura reticolare in acciaio duplex, appoggiata al suolo e rivestita esteriormente ed internamente da pannelli di LED che trasformano l’immagine generale in possibili tipologie di cielo: nuvoloso, uggioso, solare, notturno, stellato etc. La scelta dell’immagine del modello del cielo avviene tramite un programma inserito in un computer applicato su ogni nuvola, in modo tale da permettere ai fruitori degli spazi di definire a proprio piacere l’immagine esterna di questa architettura mediatica, fino ad una fusione tra il cielo reale e quello virtuale della nuvola architettonica. Una sorta di “utopia partecipata” per la costruzione dello spazio urbano che agisce attraverso un protocollo di gestione e di controllo della sua mutazione dalle immagini riprodotte sulla superficie esterna/interna delle nuvole.
La terra è rappresentata dall’architettura-natura che si esprime in volumi sospesi contenenti le differenti funzioni con la stessa forma e annullato in tal modo il concetto di tipologia distributiva.
Per descrivere, in forma architettonica, la superficie terrestre, il piano vegetale diventa l’appoggio di qualsiasi architettura artificiale. Quindi un annullamento del volume chiuso per una trasposizione in un esterno che possa alludere all’aspetto spirituale della natura visibile come nelle opere di Edward Hopper: è l’unione di due elementi, un grande realismo ed una grande irrealtà.
PS: Il progetto di architettura è creare la realtà giorno dopo giorno che è sempre l’inizio di un futuro fra 40 anni…tra CIELO E TERRA.
Capogruppo
Arch. Sergio Zanichelli
Collaboratori
Arch. Francesca Benevelli
Ing. Alessandra Daolio
info@sergiozanichelli.it
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