u-bench

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Installazione, Politico/Sociale, Materiali vari, 210x210x170cm
Il nostro obbiettivo è di riuscire a fornire ai cittadini uno strumento finalizzato alla costruzione di momenti di scambio, aggregazione e comunicazione all’interno del contesto urbano,con un funzionamento di tipo ludico e intuitivo per permettere che utenti diversi ne possano usufruire favorendo cosi dinamiche di inclusione sociale.
Per questo motivo la nostra scelta progettuale è caduta sullo sviluppo di un modulo di arredo urbano.
Affinché le persone prendano possesso di un luogo e comincino ad instaurare delle relazioni, è necessario che in questo luogo possano sostare. Per noi la soluzione più ovvia per permettere ciò è fornirgli la più semplice delle cose: una panchina.
A partire da questo assunto abbiamo sviluppato il nostro lavoro progettando una struttura, alla quale abbiamo cercato di fornire i requisiti perché possa soddisfare uno o più dei punti suggeriti dal bando di concorso.
Essendo per noi fondamentale la comunicazione, abbiamo pensato di fornire ai nostri “moduli panchina”, la possibilità di essere utilizzati in maniere e con metodi differenti.
Il modulo sarà molto elementare e costruito mantenendo una forma che ne consenta l’utilizzo in più modi: Singolarmente, accoppiato a formare un tunnel, accoppiato a formare una “U” a cielo aperto e capovolto in modo che diventi un elemento ludico (scivolo per bambini).
Il modulo sarà accompagnato da semplici accessori con i quali intendiamo innescare le pratiche relazionali per le quali il nostro progetto è stato pensato. Alle pareti esterne o interne del modulo potranno essere applicate due diversi tipi di bacheche, sulle quali la gente potrà intervenire in maniera molto intuitiva.
La prima sarà un pannello metallico dove poter applicare delle lettere calamitate (conservate in appositi vani all’interno dei moduli panchina), mentre la seconda sarà una molto più semplice e classica lavagna.
Queste due “applicazioni” permetteranno al modulo panchina di ricevere dei messaggi e allo stesso tempo di esserne il tramite per utilizzatori successivi, andando cosi ad instaurare un processo comunicativo basato sulla condivisione.
Utilizzando la soluzione a moduli la panchina potrà essere più lunga o più corta, contenere più metodi di utilizzo e, data la sua forma, costruire anche ciò che il linguaggio dell’arte identifica come installazione.
Inoltre le pareti esterne del nostro modulo panchina favoriscono il suo utilizzo anche alle persone con disabilità per le quali abbiamo anche pensato di rendere accessibile la parte interna del modulo fornendolo di appositi scivoli d’accesso per le carrozzine.
Le bacheche sulle quali si potrà scrivere, disegnare e comporre messaggi favoriscono anche la possibilità dell’instaurarsi di un dialogo tra chi compone il messaggio e chi invece lo legge soltanto.
Questo tipo di dinamica, che passa attraverso l’interazione con l’opera, per produrre un testo fruibile, è molto simile alle dinamiche a cui siamo e sempre più saremo abituati, ossia quella legata, per esempio, all’interattività che ci viene offerta dal web (pensiamo ad un blog), che non alla comunicazione monodirezionale, tipica del mezzo televisivo.
Per questo motivo crediamo che la semplice e basilare interattività offerta dal nostro progetto, possa trovare spazio e consenso in un contesto urbano dove sicuramente la necessità sarà quella di lavorare alla creazione di quante più interazioni sociali possibili.
Il nostro progetto di arredo urbano non vuole essere soltanto un passivo strumento che svolga la funzione di una panchina qualunque, ma vuole essere un attivatore di pratiche relazionali, sociali e aggregative, che siano orientate verso uno sviluppo e una rigenerazione dello spazio pubblico.
Si tratta di pensare al nostro progetto come una serie di interventi urbani che possono essere dislocati in luoghi diversi della città o addirittura contemporaneamente in città diverse.
All’interno dello stesso contesto urbano, i vari luoghi coinvolti dalla permanenza del nostro o dei nostri moduli panchina potrebbero essere indicati su di una mappa (presente su ogni modulo) assieme anche ad un testo che ne indichi i metodi di utilizzo.
Uno sviluppo in questo senso del progetto può addirittura portare alla creazione di una rete/percorso all’interno della città, lungo cui tentare addirittura di aprire un canale di dialogo tra diverse aree della città, ipotizzando la circolazione (mirata o meno) della cittadinanza da un luogo all’altro interessati dal nostro progetto.
In sostanza possiamo affermare che il nostro progetto è finalizzato al tentativo di costruire mobilità e comunicazione all’interno della città non disdegnando, ma anzi promuovendo e incentivando l’inclusione e l’aggregazione anche mediante l’abbattimento di barriere fisiche, sociali o simboliche.

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