Mare sul retro
Mare sul retro è un progetto di riqualificazione urbana che trae le sue origini direttamente dalla mancanza. L’idea di Giuseppe Castelli, che sul mare è nato ed ha vissuto per più di quarant’anni, è quello di portare il panorama marino, archetipo del viaggio, della scoperta, del fluire lento delle cose e dell’infinito, nelle nostre frenetiche città occidentali.
Giuseppe Castelli ha iniziato la sua ricerca dipingendo scorci di mare tridimensionale, barche che lo attraversano in silenzio sotto le stelle, o sotto nuvole solide e leggere, mentre dalla spiaggia si può restare ad osservare ciò che continuamente passa e se ne va; in breve, questo desiderio di realizzare uno spazio di benessere e d’incontro ludico si è esteso fino ad uscire dalla tela per diventare una vera e propria installazione cittadina, con tanto di acqua per rinfrescarsi, sabbia e ombrelloni.
Così, grazie alla successiva, preziosa collaborazione con Eugenio Pandolfini e Colomba Pecchioli dello Studio di Architettura [p+p] di Firenze, che hanno ulteriormente arricchito il progetto, l’artista ha potuto materializzare la sua originale isola che c’è, con l’obiettivo di renderla accessibile a tutti coloro che, incontrandosi là, vorranno godersi le colorate sensazioni di vacanza e libertà che il mare evoca inevitabilmente. L’installazione, permanente o temporanea, è destinata ad una piazza, o ad un’area urbana che ha bisogno di essere valorizzata e maggiormente con-vissuta dai cittadini; i colori blu, bianco e rosso sono funzionali all’idea di quiete e vitalità, mentre la sabbia e i materiali sui quali si può sedere offrono la possibilità di una sosta rigenerante.
(Giovanna Cardini, Merlino Bottega d'Arte)
Dalla periferia indefinita al centro urbano consolidato di una delle nostre città, il progetto genera – attraverso la decontestualizzazione di un ambito marino definito dai suoi tratti archetipici – connessioni inesplorate tra spazi e utenti. Tale operazione favorisce da un lato nuovi scambi e nuovi utilizzi di aree consolidate della città, mentre da un altro determina la riattivazione di ambiti interstiziali ma comunque potenziali della città, promuovendo la riappropriazione dello spazio da parte della collettività tramite processi di inclusione sociale fondato sulla comunicazione, il gioco, la relazione.
(Colomba Pecchioli [p+p] architetti associati)
Gruppo di progetto
Giuseppe Castelli
Eugenio Pandolfini
Colomba Pecchioli
Collaboratori
Elena Maria Vingione
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