MOONHOUSE

MOONHOUSE

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Milioni di persone abitano e potrebbero abitare in strutture informali, effimere, precarie che rasentano lo stato di povertà relazionale in contesti sociali degradati, futuri abitanti privati di ogni diritto.
Contro questa logica o qualsiasi soluzione effimera, un esempio concreto e circoscritto dove il centro della visione di un futuro possibile diviene l’abitare intimo e privato del presente.
In particolare un’abitazione unifamiliare, archetipo di ogni architettura, che incarna concretamente un bisogno primario, il diritto universale e globale ad una casa nel confort, nel rispetto di una nuova economicità.
Il contesto è un dei tanti luoghi della provincia italiana che per certi aspetti la possiamo considerare una “megalopoli” diffusa . Un area affusolata in un contesto disarticolato e frammentato.
L’obbiettivo inoltre è stato quello di interrompere la catena diffusissima della logica del volume massimo sfruttabile per l’edificazione suggerendo ed indicando un’alternativa concreta dove ogni occasione anche le più localizzata, impossibile e circoscritta può diventare un esempio di sviluppo a basso impatto edificatorio con l’obbiettivo di economicità e qualità dell’abitare e di consumo sostenibile di territorio.


Strategia generale è l’utilizzo ed il controllo della luce naturale diurna e notturna per aumentare il confort e la qualità della vita degli abitanti. Limitare al massimo l’utilizzo di luce artificiale anche nelle ore notturne. La luce della Luna permette di ridurre in certi periodi il consumo energetico notturno. Il potenziamento di tale sistema permetterebbe anche in altre applicazioni a livello globale un risparmio energetico molto considerevole riappropriandosi dei luoghi notturni anche per socializzare senza necessariamente utilizzare la luce artificiale. Riappropriasi della percezioni della luce notturna dell’abitare in ambienti privati e pubblici.
Edificio abitativo a bassa densità con utilizzo di tecnologie low tech e materiali e dettagli rudimentali e locali con predisposizione per le tecnologie rinnovabili.
La struttura di forma affusolata, si presenta come una sorta di binocolo esposto a nord a doppio volume che si affaccia sul reparto giorno divenendo un camino naturale di raffreddamento estivo e di sistema di captatore di luce diurna e notturna naturale diffusa e non diretta.
La morfologia potenzia notevolmente lo sfruttamento della luce naturale notturna e diurna permettendo inoltre una riduzione annua del 30% dei costi energetici per l’illuminazione. L’edificio è inoltre diventato un catalizzatore di riferimento ed orientamento territoriale per gli abitanti anche se racchiuso ed avvolto nel contesto.

L’abitazione è stata sottoposta, post-realizzazione, ad uno studio della luce naturale verificandone un risparmio energetico del 30% per mezzo di simulazioni (tesi di laurea - Dipartimento di Tecnologia - Ingegneria dell’università di Pisa).
L’edificio è stato pubblicato ed esposto in eventi nazionali ed internazionali ( New generetion arquitectos under40 (portugal-italy) edizione ETS-cao d’agua eidtora 2008. Moonhouse è stata esposta e selezionata alla Biennale dei giovani architetti italiani, Rizoma 2008).
Luogo - Provincia di Pisa. Toscana.
Opera – realizzata 2008. L’area a verde in fase di definizione.

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