Nel mondo contemporaneo sovraccaricato dalla materia spesso il solo modo per sopravvivere è la dipendenza da qualcosa fuori da noi stessi. Ma la fuga da ciò che odiamo per correre verso qualcosa che, apparentemente, amiamo porta a risultati anche peggiori e causa spesso la definitiva perdita di noi stessi. Il mio obiettivo è quindi stato la ricerca della nostra parte borderline con una rappresentazione non drammatica ma paradossale. Ho cercato di restituire un ritratto della nostra società in cui ciascuno di noi si possa specchiare, e che ci possa far sorridere con l’ironia ad un primo approccio, ma che successivamente ci faccia invece riflettere sulla fragilità di fondo che è il tratto distintivo della nostra epoca.
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celeste,
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