"Vuoto urbano" = "Pieno relazionale"_ Riqualificazione urbana di P.zza Paolo Uccello- FI
Un caso emblematico è rappresentato dal P.zza P. Uccello, dove la nuova sistemazione della viabilità, il disegno della tramvia, recentemente realizzata, hanno snaturato la piazza riducendola ad un semplice snodo urbanistico, una zona di passaggio in cui gli spazi sono delle “aiuole”, frammentate e slegate dal contesto urbano all'interno del quale sono inserite.
Alla luce di questo l’approccio progettuale è stato transcalare, in base al tipo di fenomeno che si è andati a considerare nell'analizzare un determinato aspetto sociale e urbano e degli ambiti di conseguenze che questo esercita, creando degli scenari di vita urbana per viaggiatori nomadi o stanziali, a cui corrispondono rispettivamente una fruizione “fast” o “slow”.
Il sito ha una forte vocazione ad essere uno spazio “nodale” che insiste sull'intersezione di importanti “sistemi urbani”, in particolare potrebbe essere una vera e propria “porta del parco delle Cascine”. Obiettivo del progetto è riqualificare il ruolo della Piazza attraverso la sua saldatura con il sistema nevralgico della mobilità, invertendo i ruoli che avevano snaturato il concetto stesso di piazza urbana. Su scala di fruizione di quartiere, la piazza, viene concepita come “soggiorno collettivo all'aperto” entro cui dar rilievo alla vita del quartiere. Su scala di fruizione urbana ed extraurbana come luogo di sosta ed intrattenimento in attesa dell'arrivo della tramvia o come “scambiatore intermodale”. In quest'ottica si prevedono sistemi di servizi di bike sharing, di piste ciclabili, di parcheggi scambiatori.
Il progetto, partendo dall'infrastruttura pensata come principio generatore, mira, mediante la dissolvenza incrociata, e l’individuazione delle direttrici, a riconnettere le cesure più o meno lunghe nella narrazione urbana. Per far interagire i frammenti come parti di un'unità sono state create connessioni tematiche; la scelta dei materiali, i colori, il disegno della pavimentazione, la tipologia e la disposizione del verde, ecc. permettono la riunificazione delle aree intercluse prodotte dalle strade e costituiscono dei rimandi al contesto; elementi semantici, elementi di orientamento che soddisfano la necessità di riferimenti e di unità urbana. I ricorsi trasversali, inseriti nelle pavimentazioni sono delle direttrici che amplificano e rinsaldano i vari spazi frammentati come un “filo” che ricuce uno strappo su un tessuto.
La Piazza si sviluppa attraverso una sequenza di spazi pubblici su una rarefazione delle funzioni e fruizioni in senso trasversale; spazi ora sistemati a verde, ora a giardino attrezzato per bambini con giochi istruttivi, ideati appositamente per questo luogo.
La pavimentazione a brecciolino è un richiamo al paesaggio naturale delle vicine Cascine e gli inserti trasversali diventano direttrici, linee generatrici di luoghi di sosta e di verde ed accompagnano il flusso dei pedoni verso il giardino per bambini. L'aiuola, con monoliti in marmo, scarti di produzione, sottolinea il confine tra i due temi.
Lo scarto di produzione viene elevato ad arte e diventa scultura. Gli scarti possono essere reinterpretati ad arte e diventare elementi di riqualificazione e di orientamento urbano e percettivo. Eventi sorpresa, metafore di un messaggio di ecosostenibilità, occasione di interazione e dialogo sociale tra le persone e tra le persone e la città attraverso la funzione comunicativa propria dell'arte e dell'architettura.
Qui nasce l’idea di creare delle “oasi eco-elettriche” nelle quali l’energia meccanica prodotta dai fruitori venga trasformata in energia elettrica ed accumulata per poter essere utilizzata all’interno dell’area dai fruitori stessi. Attraverso apposite postazioni a pedali, fruibili seduti o distesi; l’utente potrà fare movimento pedalando, ed allo stesso tempo accumulare energia. L’energia prodotta verrà utilizzata per fornire ulteriori servizi alla comunità, ad esempio per ricaricare un computer portatile, o un cellulare, per l’illuminazione notturna, ecc. Le “oasi eco-elettriche” così concepite sono realizzabili ovunque, e presentano un basso costo ed un basso impatto tecnologico; soluzioni creative per migliorare la fruizione degli spazi pubblici.
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