to everyone
TO EVERYONE muove dal sentimento di voler conservare e raccogliere l'acqua proveniente da un'infiltrazione del tetto, da una perdita e poterla donare a tutti.
Quando sono arrivata a Dolomiti Contemporanee, pioveva dentro. Ho pensato allora che fosse prezioso tenere l'elemento naturale già presente e che fosse una risorsa, come lo è effettivamente l'acqua.
Allora l'acqua che ha una valenza concretamente importante per la natura e di conseguenza per l'essere umano, poiché alla base della vita di tutto e spiritualmente e simbolicamente ha una valenza sacra in tutte le culture, è diventata la protagonista di questa opera.
Un grande masso di dolomia con un incavo raccoglie ed accoglie questa risorsa preziosa, viene in soccorso alla natura perché non vada persa e crea un luogo di incontro, una fonte ( l'arte va a preservare qualcosa che potrebbe essere perso ).
Perché la pietra? La pietra, proveniente dalle Dolomiti, pietra dolomia, è in stretto collegamento con il territorio ma soprattutto con l'origine dell'arte: è infatti nel paleolitico ( dal greco palaios, "antico", e lithos, "pietra", ossia età "della pietra antica) , nelle caverne che ebbe origine l'arte. È lì che ebbe inizio tutto. Dove l'essere umano ha avuto per la prima volta l'esigenza di comunicare, estroflettere forme e significare le cose. Era strettamente legata al culto l'operazione artistica dell'uomo primitivo, era un rito propiziatorio, una questione spitituale (come lo è stato per molto tempo) e una “necessità interiore” come diceva Kandinskij.
La mostra ha come titolo "l'uomo non è una felce". Appunto l'uomo fa parte della natura ma è diverso da piante ed animali.
L'acqua è il nutrimento per la vita e l'arte il nutrimento per la cultura. L'uomo senza cultura è come il bosco come quando non piove, infatti anche i popoli tribali fanno arte, pur essendo a stretto contatto con la natura. Arte legata al rito, alla mistificazione, alla venerazione, ma è sempre arte, anzi, è proprio quella, dove risiedono le forme primigenie ed archetipiche perché l'arte parla un linguaggio universale. da cui noi ora traiamo ispirazione.
L'opera, "to everyone", raccoglie l'acqua che si sarebbe potuta disperdere, creando un abbeveratoio, una fonte, per tutti. L'acqua è un'importante risorsa e l'azione che ho voluto fare è stata proprio quella di "preservarla" e renderla condivisibile.
Quando non pioverà l'abbeveratoio pian piano si vuoterà, a significare, appunto, la reale siccità, poiché senza acqua non si può bere e senza cultura rimane solo aridità.
Credo che questo sia il punto fondamentale del lavoro. La questione che ci fosse una "perdita" e l'opera sia stata creata apposta per raccogliere l'acqua e renderla fruibile da tutti.
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