Il momento in cui la penna finisce l'inchiostro.
...un uccello invischiato in un fondo a smalto nero petrolio. Una metafora giocata partendo da un’immagine altamente riconoscibile dalla memoria collettiva; attraverso i media essa è il simbolo di quel “pathos universale” che identifica i recenti disastri ambientali. Malgrado gli intenti delle nostre società istituzionali e dei governi di porre rimedio con incontri, accordi e sanzioni, la possibile soluzione viene tuttora demandata al solo inchiostro delle dichiarazioni finali dei summit in luogo di una vera azione concretamente risolutiva. Ma quando l’inchiostro delle parole e degli intenti sarà finito, non ci sarà più spazio per la teoria e sarà forse troppo tardi. Non ci sarà più nulla da fare dopo il mare nero d’inchiostro versato, e questo è il momento colto nell’opera di Spagnoli. E il nero, appunto, è qui il colore di un pessimismo consapevole. Da ultimo, davanti a tanta insondabile disperazione, le parole del Principe Miškin nell’Idiota di Dostoevskij risuonano come un’unica possibile consolazione: “La bellezza salverà il mondo”. Attraverso la poesia.
Enrico Padovani
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