Quello che rimane di noi nelle persone con le quali abbiamo incrociato lo sguardo per un attimo.
...una delle maggiori icone pop della modernità: la casalinga con il carrello della spesa. Icona sì della modernità già a partire da Supermarket Lady (1969) di Duane Hanson, ma anche icona della banalità che si nasconde nei nostri estemporanei incontri in quei “non–luoghi” – la felice definizione è di Marc Augé - dove andiamo nel tentativo inutile di sfuggire dall’alienazione: “Lo straniero smarrito in un Paese che non conosce - dice Augè - si ritrova soltanto nell’anonimato delle autostrade, delle stazioni di servizio, dei grandi magazzini o delle catene alberghiere”. In queste “nuove agorà” (Tonoli) dei centri commerciali la vacuità degli sguardi che si incrociano rivela tutta l’incomunicabilità di una vita consumata nel consumare. Il momento del tempo libero, della diversione e del riposo viene così ricondotto al rapporto produzione-consumo della moderna società industriale. Nulla rimarrà se non l’elenco delle merci acquistate e le ombre di una massa spersonalizzata.
Enrico Padovani
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