La solitudine voluta.
Dov'è che abbiamo smesso di sognare?
Quand'è che abbiamo smesso di vedere le cose come stanno?
Come siamo caduti dalle nuvole per finire “coi piedi per terra”, vittime di quella gravità greve della banalità del lasciarsi vivere?
C'è stato un momento, nella vita di tutti noi, in cui un ferro da stiro su di una camicia bianca erano una nave in un mare in tempesta; un piccolo aeroplano di plastica, nelle nostre mani, poteva sorvolare oceani di pozzanghere... Allora la parola incredibile non faceva parte del nostro lessico, tutto era meraviglia ed immaginazione. Le parole avevano vita propria, esseri viventi prestati al significare.
Questo progetto poetico/pittorico ha l'ambizione di riportare nel quotidiano la bellezza della gioia, la voglia di guardare la realtà con occhi “vecchi”, da viaggiatore lento, in un pellegrinare di orizzonti interiori e interiorizzati.
In fondo siamo tutti dei viaggiatori, anche nel tragitto che percorriamo quotidianamente, sempre uguale ma diverso nel suo compiersi: abbiamo solo perso la voglia di sguardare.
Possa questa mostra portarvi (anche per pochi istanti) in quell'angolo di voi stessi dove vi siete lasciati, piccoli poeti viaggiatori...
Matteo Tonoli
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