Pettino Neighborhood - L'Aquila Earthquake
Sono trascorsi più di due anni ma il tempo sembra si sia fermato se non fosse per la vegetazione che in parte sta iniziando a celare gli edifici. Tornano alla memoria le parole di una donna, intervistata pochi giorni dopo il sisma tra le macerie della sua casa: “la vita non può riprendere fino a quando ci saranno le macerie; le macerie vanno tolte..è il segnale perché le cose riprendano a funzionare”. Questo segnale però non c’è mai stato. Il territorio è ancora devastato e l’identità delle persone del luogo è stata fortemente colpita.
Dal Piano Regolatore Generale della città dell’Aquila (1979):
“Un aspetto assolutamente negativo è invece il fatto dell’esistenza, in tutta l’area del comune, di una fittissima rete di fratture tettoniche, e molti abitati, risultano piantati a cavallo di alcune di queste fratture!
Tali fratture sono talmente diffuse e ubiquitarie da risultare assolutamente inevitabili. Non resta pertanto che sperare sia fondata l’affermazione di parecchi sismologhi, secondo i quali non è dimostrato che la maggiore vicinanza ad una frattura tettonica comporti scosse di maggiore intensità.”
Nei dittici le prime immagini sono state realizzate durante il primo anniversario del sisma, aprile 2010, mentre quelle speculari sono state realizzate nella seconda ricorrenza dell’aprile 2011.
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