IL TEATRO DELLA VITA
La mia ricerca parte col voler rappresentare “la vita”, (fatta di storie di attimi di emozioni di fantasia, portandola su di un palcoscenico.
Un teatro, “Il Teatro della Vita”, dove lo scatto dell'immagine muta di significato se l'attenzione si sposta su particolari invece che su altri, il punto di fuga cambia e tutto sembra scorrere con naturalezza.
Le linee prendono vita, ognuno in un punto ben definito, con le sue ombre i suoi segreti e dove ogni spazio vive a seconda delle sensazioni che ci vogliono trasmettere.
C'è un tempo, “Il tempo”, un vissuto, un ricordo, la memoria che resta chiusa come in uno scrigno segreto in trasparenza.
Tutto tace, all'occhio dello spettatore ma, in prima fila come all'ultima vibra energia, forza, una forza che si veste di una propria identità, attraverso i colori e le forme.
Esse scendono dall'alto, sfiorano la terra, sono sospese, e per pochi attimi si separano, poi si rialzano, si piegano, si confondono.
Uno spettacolo, “lo spettacolo”, una danza dove il “palcoscenico” diventa la realtà, una realtà, che si materializza in una “identità”, la propria, che insieme all'immaginazione sono sorrette da un filo invisibile che “l'uomo”, fa girare, spostare, capovolgere.
In ogni forma, colore e linea è presente un vissuto una realtà, ma basta ribaltare l'immagine, cambiare il punto di vista, guardare e vedere dalle quinte del teatro o solamente lasciare trasparire una parte della storia e lasciare l'altra metà coperta dal segreto del sipario, o farlo scendere completamente, lasciando la memoria intatta ma non penetrabile.
Così bellezza, magia, finzione e realtà si plasmano in questo “teatro della vita”, dove dal palcoscenico tutto è in divenire.
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