Collection

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Attraverso la pratica della tassidermia è possibile conservare gli animali non più vivi che altrimenti sarebbero destinati a decomporsi e a perdersi.
Archiviare in un certo senso è un modo per controllare le cose e quanto più queste sono sfuggenti più l’uomo cerca di afferrarle. La natura in tutte le sue forme è ciò che di più libero e selvaggio il genere umano abbia cercato di dominare.
Possiamo illuderci di gestire le cose alterandone il flusso vitale, fissandole e immobilizzandole mischiando così la vita con la morte ma il risultato in questo caso sarebbe rendere paradossalmente la morte ancora più viva di quanto si volesse.
La tassidermia è complice di un processo di negazione nel quale la morte come momento di trasformazione completa il naturale corso di rovina della vita, alterando il normale andamento delle cose.
Soffro nel vedere la natura spogliata dal suo respiro ma vengo rapita dal fascino che emana. Dentro questo enorme archivio che è il museo, gli animali “vivono” una condizione di stasi e dopo che le luci si spengono rimangono sospesi nel tempo in attesa di essere rianimati.

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