e risalimmo.
Hristo, cane affettuoso, mi fa festa, era da molto che non lo faceva. I suoi baffi sono più bianchi, Lena dorme davanti all'insegna, il negozio di scarpe dorme.
La luce del pianerottolo spenta, una luce spenta non è più luce. Trovare la serratura in alto impegna molto chi è stato assente.
Tornare assonnati la sera non dava problemi con la luce.
Il vagone digrignava vapore, l'insegna ronzava blu, Hristo ritornava sulla coda, la porta chiudeva sul buio.
L'ultimo respiro del vento si portava via tutto questo e i suoi rumori, si sentiva solo il di più, lontano.
Gridai in me di essere tornato.
Il pendolo reclamava. Una foglia secca figlia del vento si frantumava sotto le mie scarpe.
Oggi porto quelle tracce, di luna piena e pancia vuota e anima grande che soffia contro la vela che mi ha portato qui. Ri portato qui, di nuovo, nuovamente.
Continuerò a lasciarvi tracce, anche se solo a forma di briciole.
infinitamente mosso
Lettera non firmata.
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