"Troubles in Northen Ireland
Confini ovunque, quartieri tagliati a metà da una linea. Cattolico, protestante, verde, orange, bloody. Un vecchio passeggia guardando a terra in cerca di qualcosa e crede di riconoscerlo in un bicchiere vuoto. Passa la sicurezza, di corda su un cellulare. Dietro il cancello una maschera celtica ammonisce severa.
Quella bimba ricorderà la manifestazione. A quel punto riaprirà gli occhi, sarà cresciuta e grande e vedrà ancora bandiere. Quasi le stesse d’un tempo. E quel che vorrà dire sarà già scritto su qualche striscione da quelli che hanno fatto la storia prima di lei e che sanno come va a finire, sempre. A quel punto però sarà voltata di spalle, come tutti quelli che le stanno vicino. E in braccio avrà solo un'altra creatura stanca, con la faccia che guarda in direzione opposta, che ad un soffio di vento chiuderà gli occhi frustati dai capelli. Avrà allora imparato come si risponde alle domande e lo farà con la bambina. L’unica speranza è che trovi la forza di dare spazio alla fantasia creativa e riesca a fuggire dallo spartito che da decenni gli uomini assegnano alla sua gente, alla sua fazione, al Paese che geme e borbotta. Per dire parole nuove, ancora non scritte, ma nello stesso tempo antiche come le montagne.
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