Pittura, Sacro / Mitologico, Tecnica mista, 70x70cm
Su un supporto in cartone di riuso su masonite, l’artista, sfrutta uno spazio centrale quadrato definito in modo casuale dalle cinghie di avvolgimento di uno scatolone. Al centro del quadrato si colloca l’elemento principale della composizione : un bambino appena nato tenuto in braccio da mani adulte. Le mani emergono dal fondo scuro e appartengono ad una figura che rimane in penombra rispetto al resto della composizione e alla figura del bambino. La luce infatti divide sostanzialmente in due parti la composizione, descrivendo le figure e le altre componenti in relazione alla loro importanza. Al fondo scuro, che lascia intravedere parte della figura adulta, si contrappone gradualmente la luce che descrive anatomicamente il corpo del neonato. I colori più scuri sono realizzati interamente con penna a inchiostro nero, mediante una graduale intensificazione del colore ottenuta dal ripetuto incrociarsi dei tratti, che formano stretti reticolati. Il passaggio dai colori scuri a quelli più chiari sono definiti sia dalla graduale riduzione dei reticolati a penna, sia dall’utilizzo di matita, pastelli colorati dal grigio al bianco e pennarello che descrivono le rotondità anatomiche della figura mediante giochi di luci e ombre. L’opera intitolata L’ultimo oracolo, parte da un tema che affonda le sue radici nella mitologia classica e lo interpreta alla luce dei fatti che oggi caratterizzano il nostro mondo e la società in cui viviamo. L’oracolo infatti non era soltanto il responso della divinità, ma si configurava anche in un luogo e nella consistenza fisica di un individuo e specificatamente della sibilla. In una società come quella in cui oggi ci troviamo a vivere, afflitta da problemi di natura economica, culturale e sociale, ognuno di noi ogni giorno sente il bisogno di un responso e della nascita di una nuova era.
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celeste,
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