Presente remoto.Germania Est.

Presente remoto.Germania Est.

Sono passati più di 20 anni dalla caduta del muro di Berlino, nei quali la Germania dell'Est ha vissuto ad una velocità altissima la sua integrazione ed assimilazione al sistema politico ed economico della Germania Federale. E' una ricerca, viaggiando per varie regioni e città dell'Est, di intrecci tra la vita di oggi e le tracce di un paese cancellato come stato dagli atlanti ma non scomparso dalla geografia socioculturale: le distinzioni e sovrapposizioni di due Germanie, di due identità e realtà sono ancora percepibili, residui di vita e di memoria collettiva che rimangono e rimandano a un passato per me quasi sconosciuto.
Malgrado un vero e proprio iconoclasmo sui segni del potere socialista le impronte sono onnipresenti: talvolta come scomodi fantasmi ereditati e quasi fuori luogo in una sedimentazione confusa e assurda, talvolta come parte costitutiva della fisionomia di interi quartieri, talvolta come romanticizzazione del passato. Dopo un secolo tedesco di varie ideologie con sogni di onnipotenza e costante distruzione e costruzione, rimane la sensazione di una struttura amorfa, frammentaria e indefinita. Non sono più luoghi, ma spazi, nei quali si penetrano, sovrappongono e accavallano in molteplicità e simultaneità strati di storia collettiva e memoria individuale.
La fotografia come mezzo di conservazione salva frammenti fugaci dal oblio e dalla cancellazione. Come un memento mori contro la transitorietà, che contiene dejà-vue mai visti da proteggere dalla scomparsa definitiva.
Non sono né ricordi né documentazioni dello status quo, sono immaginazioni soggettive di un presente remoto.

tu, solo con la storia alle
spalle, „futuro“ è
già dire troppo, un paio di settimane
in anticipo (il vuoto
non c'è), in mezzo gli
attimi del far tutto'uno con te
e gli altri, la
comica stranezza dei sogni degli
emigranti in un tempo del
„tutto è lecito“. Durs Gruenbein

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