scarti #

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"La sequenza di oggetti in disuso, le stanze vuote con porte socchiuse da una leggera lama di luce, raccontano di una realtà esistenziale diversa, introducono ad un microcosmo spaziale dove l'essere è celato da un sottile gioco di ombre. Gli oggetti di Elena Razzoli raccontano in modo ermetico storie di vita quoridiana, attraverso i quali si può ripercorrerne l'intero cammino per ricostruire l'esistenza di chi li ha posseduti, o solo usati, seguendo una dinamica di archeologia della memoria, in senso artistico-iconografico. Elena Razzoli fotografa con profonda empatia questi oggetti dismessi, in spazi circoscritti, a volte claustrofobici. La fotografia riesce a rendere palese ciò che la memoria "diacronica" può occultare o rimuovere, restituendo una diversa chiave di lettura della realtà. In questi scatti ciò viene sottolineato attraverso una ricerca della verità, non come questa appare, ma come essa è nella sua intima sostanza. Un percorso di conoscenza in cui la bellezza viene cercata in contesti disaggregati, attraverso un racconto fotografico usato in senso quasi antropologico, per ricomprendere appieno la traiettoria del vivere individuale e sociale della città vissuta." Anna Lena Foracchia

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