Viaggio interstellare quasi circolare intorno ad un sistema geocentrico - Ovvero: "Ho legato la Biennale di Venezia!"

Viaggio interstellare quasi circolare intorno ad un sistema geocentrico - Ovvero: "Ho legato la Biennale di Venezia!"

Ovvero: "Ho legato la Biennale di Venezia!" Performance

Filosofia del luogo chiuso.

779 metri di filo di lana rossa chiudono uno spazio.

La mente umana non è adatta a concepire uno spazio senza limiti e nel delimitarlo attribuisce ad esso una forma soggettiva. Anche lo spazio che si definisce oggettivo, quello dei fisici e dei matematici, non è che uno spazio dell’ego, lo spazio immanente dell’inconscio che include orientamenti individuali e nozioni di un sistema generale della cultura.

I confini non sono che linee immaginarie. E le linee immaginarie forniscono protezione e identità. Servono a separare luoghi da non-luoghi. Il segno di confine indica che qualcuno ha occupato uno spazio e vanta dei diritti su di esso. Siamo dentro o fuori il confine? La navicella in orbita sul filo rosso include o esclude? La linea rossa è confine o frontiera? Limite o possibilità?

779 metri di filo di lana rossa chiudono i Giardini della Biennale.

Se la linea rossa è confine allora ammirate l’hortus conclusus.

Al suo interno le delizie di un giardino curato dai monaci dell’arte. Potete ammirare la verginità di Maria, ma non toccarla e profanarla. Potete scrutare la fonte che simboleggia la sorgente della conoscenza, ma non attingere alla sua acqua. Siete spettatori, paganti, sulla navicella.

Se la linea rossa è frontiera potete sperare di essere la prossima terra di conquista. Sarete instabili e volubili, sarete mai centro e sempre periferia, sarete parte del cosmo in espansione.

Sarete frontiera.

In fronte a.

In fronte a tutto il mondo fuori dai Giardini della Biennale.

Testo di

Mauro Papa

54. Esposizione Internazionale d’Arte

Giardini della Biennale di Venezia, mercoledì 12 ottobre 2011

Performance_filo di lana rosso, carta

Settecentosettantanove metri di filo di lana rosso è stato posizionato lungo il perimetro dei Giardini della Biennale segnando il confine intorno a tutta l’area espositiva dei Padiglioni Nazionali presenti nella sede storica della Biennale di Venezia. Ogni cento metri è stato legato intorno al filo rosso un foglietto di carta arrotolato contenente questo testo.

“L’opera rappresenta il viaggio di una navicella spaziale intorno ad un sistema geocentrico. Una navicella spaziale è stata relegata all’esterno di un sistema spaziale geocentrico e dovrà viaggiare per l’eternità. La traiettoria del viaggio è rappresentata dal filo di lana rosso che partendo da un punto nello spazio, inizia il viaggio attraverso vari corpi celesti che orbitano all’esterno del sistema; la traiettoria subisce diverse inclinazioni e cambiamenti di rotta in base alle fermate della navicella durante il viaggio per esplorare i mondi sconosciuti che gravitano all’esterno del sistema. La navicella continuerà il suo viaggio all’infinito finché avrà carburante disponibile, alla fine sarà risucchiata dall’orbita del corpo celeste più vicino e si disintegrerà a contatto con l’atmosfera.”

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