Fotografia Analogica, Politico/Sociale, Analogica, 195x130cm
Prima del settembre 2001 undici era solo un numero. Quel maledetto martedì era invece destinato a segnare una nuova epoca, di una nuova sfida da fronteggiare per l’uomo contemporaneo. Forse la più grande. Così anche lo sguardo sulla realtà di Max Falsetta Spina non è rimasto indenne dal passaggio di quel giorno: anche per lui, personalmente oltre che per il mondo intero, ha significato l’inizio di una nuova esperienza. Dopo un periodo di intenso travaglio interiore il mese di settembre del 2001 ha rappresentato la tormentata svolta professionale dell’artista e l’inizio di un percorso di profonda indagine sul senso dell’arte. Ma come le due torri cadute a oltre seimila chilometri di distanza e sempre impresse nella sua mente, un altro evento tragico, un grave incidente d’auto che nel 2003 ha costretto Max a sospendere qualsiasi attività, ha rappresentato una nuova, fondamentale tappa di crescita. Astenendosi dall’affacendamento quotidiano, che sottrae tempo ed energie al pensiero, l’artista ha finalmente ricomposto quelle immagini di devastazione che ritornavano da tempo nella sua mente, coniugate alla necessità di mostrare una realtà umana sempre appesa alla scelta tra il bene e il male.
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celeste,
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