Serendipity

Serendipity è un lungo sogno da cui non vorremmo svegliarci, ed è un quadro talmente soffuso, ovattato, sognante, da ricondurci alle atmosfere oniriche del surrealismo, con note decisamente gioiose e mistiche. Impossibile non far andare l’immaginazione di fronte a questa opera tanto misteriosa: sembriamo, noi spettatori, stare spiando qualcosa, uno spettacolo che appartiene ad un altro mondo, al di là di una speciale finestra dorata che si spalanca per permettere questa visione. Serendipity è un’opera moderna, che Jenny D’Alessio rende con una contrapposizione tra corposità della pennellata: basti pensare alle ali dell’angelo e alle nuvole che sembrano quasi vere, e la scelta di colori morbidi, teneri, come il celeste del cielo. Dall’albero della vita nasce un libro da cui due braccia robuste indicano il sonno di una fata o di un angelo rannicchiato: come al solito sono le figure che Jenny crea a colpire di più; le sue donne ben definite nei dettagli e nelle caratteristiche fisiche, espressione di una femminilità senza tempo. Serendipity non può avere una sola lettura: è un inno alla libertà, al sogno, agli imprevisti della vita che cambiano corso dell’esistenza.