Ave Maria

Ave Maria

Napoli, PAN – Palazzo delle Arti di Napoli, giovedì 16 giugno 2011- di Delio Salottolo
L’installazione site-specific di Salvatore Mauro, Ave Maria, formata da una due box all’interno dei quali, immersi in liquido sgorgante, si trovano una foto digitale di una Eva-Maria che porge una prima mela sospesa nell’aria, e nell’altro una frase che richiama il senso della fede come ciò che per eccellenza sfugge alla ragione e proprio in quanto sfugge ha la sua forza; in più dinanzi ai box un grosso inginocchiatoio in ferro battuto e alla sinistra un vecchio giradischi con l’Ave Maria cantata dalla divina Callas. Una costruzione di oggetti che colpisce i sensi. Semplice nei rimandi e serena nella comunicazione. Come la preghiera a Maria di San Bernardo, nell’ultimo canto della Commedia, poco prima della visione di Dio e dell’ultimo messaggio che il poeta ha lasciato: «L’amor che move il sole e l’altre stelle»

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